09 agosto, 2010

Mossa politica o segnale di cambiamento..

Il 30 luglio scorso un gruppo di parlamentari della Camera e del Senato ha deciso di staccarsi dal Pdl per formare un nuovo movimento di centro destra ispirato a valori diversi e (personale) spero anche migliori di quelli che animavano il precedente partito di appartenenza di Fini e soci.
Enzo Raisi, Italo Bocchino, Luca Barbareschi, Maria Grazia Siliquini, Benedetto Della Vedova, Angela Napoli, Francesco Proietti Cosimi, Aldo Di Biagio, Francesco Divella, Claudio Barbaro, Antonio Bonfiglio, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti, Flavia Perina, Fabio Granata, Carmelo Briguglio, Giorgio Conte, Luca Bellotti, Alessandro Ruben, Andrea Ronchi, Donato Lamorte, Giulia Bongiorno, Catia Polidori, Carmine Patarino, Giulia Cosenza, Silvano Moffa, Mirko Tremaglia, Adolfo Urso, Roberto Menia, Giuseppe Consolo, Giuseppe Angeli, Souad Sbai e Gianfranco Paglia sono i nomi di coloro che alla Camera hanno deciso di staccarsi dalla linea guida del "Partito" e dare vita ad una nuova corrente volta (a detta dei fondatori) a far rispettare il programma presentato dal governo agli elettori, e non una serie di provvedimenti che sono diventati via via sempre più importanti solo per alcune persone.
Anche al Senato Baldassarri, Viespoli, Germontani, Digilio, Pontone, Valditara, Menardi, Saia, De Angelis e Barbara Contini hanno deciso di prendere parte al nuovo movimento.

Aspetto a fornire giudizi o a trarre conclusioni sul perchè sia stato deciso di creare questo movimento(che in molti, compreso il sottoscritto si auguravano venisse costituito da tempo).
Posso solo dire che come successo altre volte nel passato politico del centro destra si è di fronte ad un bivio:

- la formazione di un movimento con uno statuto nel quale vengano specificati i valori fondanti il gruppo e le linee guida per la creazione di un nucleo "sano" all'interno del centro destra che raccolga chi condivide determinati ideali ma che non si sente per nulla rappresentato dai vari Berlusconi, Capezzone, Dell'Utri e compagnia bella (bella è un po' eufemistico).

- la creazione di un gruppo che non si prenderà le proprie responsabilità, e che sarà mano a mano destinato a essere o assorbito da Pdl e Lega, oppure reintegrato nel partito grazie a qualche compromesso.

Solo il tempo è giudice degli intenti.
Ci si può soltanto augurare che le prese di posizione odierne vengano rispettate a costo di far saltare qualche testa all'interno del partito, e non vengano cambiate a seconda delle pubblicazioni o, meglio, insinuazioni di qualche giornaletto.
D'altronde era proprio questo aspetto che non ci andava a genio del popolo delle "libertà" !!

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